mercoledì 5 giugno 2013

Il grande nulla


Jep Gambardella (Toni Servillo), autore di un unico romanzo in gioventù, divenuto giornalista e re della mondanità romana, spende la sua vita tra party caciaroni, happening artistici, funerali e matrimoni, attraversando come un sonnambulo una Roma di dolente bellezza. Indossando una maschera di amara disillusione, incontra nel suo vagare nani e ballerine, artisti cialtroni e stripteuse attempate, cardinali mondani e sante mummificate, in un girovagare che, come i trenini che ama fare nelle sue feste, non porta da nessuna parte.
La grande bellezza è un film ondivago, come il suo protagonista, e senza una vera trama, un elemento che interessa poco al regista (e che era già stato in gran parte sacrificato nel precedente This must be the place). Unico filo che lega episodi e personaggi è lo sguardo del protagonista e il suo monologo interiore. Ne esce un film affastellato di roba, roba di buona qualità, ma che nell'insieme sembra ammassata un po' a caso, anche se così non è. Nel film ci sono spunti e idee per una decina di film, personaggi appena abbozzati che meriterebbero una pellicola tutta per loro (ad esempio Ramona, egregiamente interpretata da Sabrina Ferilli), brillanti grezzi che intravediamo in una miniera senza fine, dove viaggiamo su un trenino senza freni. Il film è un ritratto – forse un po' troppo estetizzante – dell'Italia in putrefazione di oggi, almeno di certa Italia, quella che balla mentre la nave affonda. Non è un caso che in una scena appaia il relitto della Costa Concordia, elegantemente reclinata nell'azzurro del mare, bella ma morta.
La grande bellezza è un film sul nulla e forse per questo sembra così inconsistente (è indicativo di un intento progettuale del regista che il protagonista ricordi come Flaubert progettasse un romanzo sul nulla). Ma a ben vedere mena fendenti a destra e a manca. Ce n'è per tutti: artisti velleitari, finti intellettuali che "grondano impegno sociale", cardinali senza fede ma con molte ricette, dive della tv sfatte, nobili a noleggio. Grande assente solo il mondo della politica, ma c'è tutta la società che ha creato e sostenuto quel mondo.
Un film dunque solo apparentemente irrisolto, che invece è ricco di spunti di riflessione, di personaggi affascinanti e facce giuste, girato con il consueto virtuosismo in una Roma di abbagliante bellezza, pieno di momenti di poesia senza essere stucchevole, spruzzato di surrealismo senza diventare felliniano (l'ombra de La dolce vita aleggia lieve). Un film da guardare con gli occhi bene aperti.

La grande bellezza (Italia / Francia, 2013)
Un film di Paolo Sorrentino. 
Con Toni Servillo, Carlo Verdone, Carlo Buccirosso, Sabrina Ferilli, Pamela Villoresi.
Durata 150 min. 

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